Fare l'RSPP e dormire sonni tranquilli. Lezione 2: gli eventi incidentali

Spesso, come RSPP, ci chiediamo se abbiamo considerato tutte le possibilità e almeno segnalato al datore di lavoro, cosa fare per evitare gli eventi che abbiamo previsto.

La risposta è: no, non abbiamo previsto tutto quello che può accadere e ritengo che sia impossibile anche solo pensare di farlo.

Che facciamo? Conviviamo con il terrore che possa capitare l'imprevisto? Oppure, molti degli eventi che potrebbero cagionare un danno grave sono, almeno in parte, prevedibili?

Fatto salvo che il terrore non può abbandonare mai l'RSPP; insieme ai nostri clienti possiamo mettere in atto un sistema che ci permetta di imparare e ridurre così la probabilità di eventi gravi e delle relative conseguenze.

La UNI ISO 45001:2018 al punto 6.1.2.1 "Identificazione dei pericoli e valutazione dei rischi e delle opportunità", tra gli elementi da considerare, inserisce:

c) incidenti rilevanti accaduti, interni o esterni all'organizzazione, incluse le emergenze e le loro cause; 

Parola d'ordine: imparare dagli errori

Come sapete, uno dei compiti del SPP è l'individuazione dei pericoli. Ma questa attività non può essere fatta a tavolino nè può essere oggetto dell'impegno del solo RSPP, ma deve essere un modus operandi dell'intera organizzazione, a tutti i livelli.

I lavoratori conoscono, spesso, molte delle condizioni di pericolo a cui sono esposti, quantomeno riguardo i rischi per la sicurezza. Certamente, i rischi per la salute potrebbero essere di non così immediata individuazione e comprensione da chi non ha una specifica formazione; colmabile, comunque, con una formazione generale e specifica ben fatta e ben calibrata sui rischi aziendali.

Il primo elemento, che desidero porre alla vostra attenzione, è proprio di sfruttare le conoscenze dei lavoratori per individuare i pericoli della loro stessa attività. Questo può avvenire solo attraverso un'importante partecipazione dei lavoratori. Per ottenere questo, promuovete la formazione molto specifica e ben calata sulla realtà aziendale, realizzate attività di individuazione dei pericoli e date loro gli strumenti utili.

Passo 1: ottenere la collaborazione dei lavoratori

Senza una fattiva collaborazione dei lavoratori, l'RSPP sarà sempre in difficoltà e costretto a rincorrere gli eventi, sempre che ne venga a conoscenza. Dove, invece, i lavoratori si fanno parte attiva del processo di individuazione dei pericoli, l'RSPP può dedicarsi a quello che gli riesce meglio: trovare le soluzioni da proporre al datore di lavoro. Immaginate che, a segnalare le cose che non vanno, non siate solo più voi ma buona parte dei lavoratori: il risultato è facilmente comprensibile.

La UNI ISO 45001:2018 ci dà degli elementi da consderare nel processo da perseguire per ottenere quanto sopra:

1) modalità: il primo passo è creare un sistema che permetta ai lavoratori di fare le segnalazioni in maniera adeguata, tempestiva e semplice. Il mondo delle industrie non è ancora, se non in alcuni ambiti, pronto per sistemi quali app per cellulare o altre cose fantastiche come queste, quindi, facilmente, dovrete accontentarvi di sistemi cartacei;

2) formazione: elemento essenziale perchè i lavoratori si attivino su questo fronte. La formazione generale, in particolare quando si parla dell'articolo 20 comma 1 lettera e, è essenziale ma è anche importante trasmettere la politica aziendale su questo tema, far capire che senza la loro partecipazione e senza le loro segnalazioni, voi sarete sempre in difficoltà;

3) eliminare le barriere e gli ostacoli: in alcune situazioni, le segnalazioni da parte dei lavoratori vengono sminuite o, addirittura, disincentivate, se non dall'alta direzione, che spesso sa le conseguenze positive di queste indicazioni, dai livelli intermedi che vedono queste come "disturbi" alla normale attività produttiva. Niente di più falso. Questo si ottiene dando sempre seguito alle segnalazioni e riscontro alle indagini effettuate e mostrando, anche agli scettici, i risultati ottenuti proprio grazie alle segnalazioni arrivate dai lavoratori. Anche in questo caso, la formazione, in particolare dei preposti e dirigenti, saranno l'occasione per far capire l'importanza delle segnalazioni e, soprattutto, le conseguenze per chi ne viene a conoscenza ma non gli dà il necessario rilievo a livello aziendale.

Passo 2: gestire le segnalazioni

Come spesso accade, il processo, prima di partire, deve essere pianificato.

La gestione degli eventi incidentali, nella 18001, aveva una sua gestione specifica con un punto norma dedicato (4.5.3.1) mentre con la 45001, questo elemento viene convogliato nella gestione delle non conformità (10.2).


Elementi da pianificare:

1) modalità di segnalazione: la procedura deve includere il sistema scelto per permettere alle persone di effettuare le segnalazioni. La tecnologia ci aiuta ma lo strumento tecnologico è adatto solo in alcuni contesti e non in altri. Gli strumenti cartacei rimangono la soluzione più adatta per le attività produttive mentre il supporto informatico risulta essenziale in situazioni in cui l'attività si svolge in diverse sedi sul territorio;

2) reazione alle segnalazioni: quando viene segnalata una situazione, il primo passo è cercare di capire se quella segnalazione riguarda un evento già previsto nella valutazione dei rischi o meno. In caso negativo, dovrò integrare la valutazione del rischio e riemettere il documento, altrimenti, dovrò capire se le misure adottate, e previste nel DVR, sono risultate efficaci. A seguito di questa indagine, le conseguenze sono principalmente due:

  • la non conformità deve essere trattata, nel senso che, quanto rilevato, se non accettabile deve essere corretto per tornare in una situazione di accettabilità. Il trattamento riguarda quella specifica situazione. Le soluzioni per il trattamento possono essere anche molto diverse e vanno proposte, con tutti i pro e i contro, a chi ha il potere di attuarle e chi se ne deve prendere la responsabilità. Come RSPP, date tutto il ventaglio delle opportunità indicando in maniera esplicita le ricadute positive o negative di una scelta piuttosto che un'altra;

  • la segnalazione può essere un'indicazione di una situazione che si può ripetere anche in altri casi. Quanto abbiamo appreso dalla segnalazione, quindi, andrà compreso e applicato a tutte le situazioni per evidenziare eventuali casistiche in cui si può ricadere per poterne applicare le soluzioni individuate per il primo caso. Questo richiede, da parte dell'organizzazione, l'individuazione della causa radice, ovvero dell'elemento scatenante da cui poter effettivamente derivare le soluzioni da adottare.

3) pianificare le attività da implementare: le azioni che uno intende perseguire, sia per il trattamento che il miglioramento, vanno però ponderate per comprenderne le conseguenze e l'efficacia, altrimenti, il rischio è di sprecare energie, tempo e soldi in attività che non risolvono il problema o ne introducono altri;


4) riesaminare l'efficacia: potremmo dire che le ciambelle non sempre riescono con il buco e non sempre le azioni decise portano al risultato sperato. Questo può essere dovuto al fatto che l'intervento non ha portato all'effettiva soluzione del problema oppure che quanto deciso non era funzionale all'operare e, quindi, è stato scartato nel corso del tempo. E' importante che le misure che proponete, siano sempre ben implementabili nel circlo di lavoro; le rivoluzioni spesso falliscono, am i lenti cambiamenti verso un progetto danno spesso risultati insperati. Piuttosto, puntate ad implementare piccole modifiche alla volta. Inotre, chiedete sempre l'aiuto, non da casa, ma da parte dei lavoratori che dovranno poi adeguarsi a quel cambiamento. Se conoscono e condividono il perchè, c'è qualche speranza che vada a buon fine, mentre le decisioni calate dall'alto hanno vita breve.


Nel definire le misure di trattamento o miglioramento, considerate.

Passo 3: non dimenticare il follow up

Il rischio della procedura di gestione eventi, è che, sulla carta, tutto è andato a posto mentre poi, nella realtà, non c'è stato il cambiamento previsto o, questo, non ha portato al miglioramento che ci aspettavamo. Inoltre, certe misure che, inizialmente, sembravano funzionare, sono poi state abbandonate perchè non sufficientemente implementate o mantenute.

Questo vuol dire che le azioni vanno riesaminate periodicamente per capire se sono sedimentate e stabilizzate o se sono ancora troppo instabili per ridurre l'attenzione.

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